Il pilota di Valdobbiadene pareggia il conto con una sorte avversa, ad inizio stagione, e fa sua la Coppa ACI Sport nel CIRT, tra le due ruote motrici nel produzione.
Giustizia è fatta è dopo una rocambolesca prima parte di stagione, nel Campionato Italiano Rally Terra, la dea bendata ha deciso di alzare bandiera bianca, arrendendosi alla determinazione di un Luca Frare che, al volante della rispolverata Mitsubishi Colt Cz3 curata da La Marca Racing, ha fatto sua la Coppa ACI Sport riservata alle vetture due ruote motrici di gruppo N, al termine di un 2021 che ha il sapore di una favola.
All’Adriatico, prima prova del tricolore riservato agli amanti degli sterrati, tutte le attenzioni erano rivolte al debutto del giovane figlio d’arte, il diciannovenne Pierluigi, ma un problema di natura burocratica privava purtroppo Rally Team di questo importante ed atteso esordio.
Sostituito in extremis dal padre Luca l’epilogo marchigiano non era dei migliori, fermo al palo in seguito ad un’uscita di strada, ma la strada era tracciata ed il giovane portacolori della scuderia di Rosà prendeva in mano in volante dal successivo San Marino, rallentato da problemi tecnici e poi parcheggiatosi a bordo strada, per poi presentarsi al successivo Città di Arezzo ed incassare un boccone decisamente amaro, fermo in trasferimento prima di iniziare la sfida.
Con l’obiettivo primario ben focalizzato in mente in casa Frare non ci si perdeva d’animo, decisi ad affrontare un finale di annata nel quale maturare esperienza per il futuro, senza fare i conti con un colpo di scena che avrebbe modificato irrimediabilmente i piani stabiliti ad inizio 2021.
“Dopo il problema dell’Adriatico” – racconta Luca Frare – “eravamo riusciti a far esordire Pierluigi al San Marino per poi portarlo anche al Città di Arezzo. Sono state due trasferte sfortunate perchè, a parte l’uscita di strada della prima, abbiamo sempre avuto vari problemi tecnici ed è normale perchè la vettura era ferma da tanto tempo. Il nostro obiettivo era quello di far maturare esperienza, sia al volante ma anche sul piano tecnico, a Pierluigi ed infatti, grazie a Denis e Bubi di La Marca Racing, si è portato avanti un lavoro notevole sulla vettura. Dopo il Città di Arezzo Pierluigi mi disse che non poteva più correre perchè aveva trovato un importante posto di lavoro. Da papà ero felicissimo. Non sapevamo cosa fare ma grazie ai nostri partners, prima di tutto dei grandi amici, ci è stata data la possibilità di continuare ed è così che, per le ultime due gare, mi sono presentato io al volante della Colt. Il resto lo sapete.”
Protagonista sfortunato sugli sterrati sardi del Nuraghi e Vermentino, in lotta per la vittoria prima di essere bloccato da problemi tecnici, il pilota di Valdobbiadene si riscattava in un Liburna a coefficiente 1,5, vincendo la classe N2 e laureandosi campione italiano di categoria.
“Al Liburna la fortuna ci ha ridato quanto tolto ad inizio stagione” – aggiunge Frare – “perchè la vittoria è stata merito nostro ma il punteggio maggiorato ed il ritiro di Mangiarotti ci hanno regalato questa sorpresa. Abbiamo vinto con un’auto piccola, con gomme usate e con degli amici al nostro fianco. Grazie ai navigatori Miriana, Matteo, Alessandro ed Andrea. Grazie a Denis, a Bubi, a Rally Team e ad un Walter Lamonato che ci ha dato le giuste dritte al Liburna.”